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26 agosto 2017 6 26 /08 /agosto /2017 08:53

Comunicato stampa

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY

PAVILION  LAUTANIA  VIRTUAL  VALLEY  / 1887 - Kurt Schwitters & Marcel Duchamp “UNIVERSI  POSSIBILI / Verso La Globalità Intelligente”  a cura di  Giovanni Bonanno. Dal 6 maggio 2017 al 26 novembre 2017– Due proposte  internazionali presentate in contemporanea con la 57th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2017.   

                                             

 

MARCEL  DUCHAMP  / 1887 – Area di Confine  Porta Duchamp

Mostra collettiva internazionale  dedicata  a  Marcel Duchamp  
a cura di Giovanni  Bonanno / Secondo  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la
57th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2017

Dal 28 agosto al 26 novembre 2017

Inaugurazione:  lunedì  28 agosto  2017,  ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery, Via S. Calenda, 105/D – Salerno Tel/Fax 089 5648159
e-mail:  bongiani@alice.it     
Web Gallery:
http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00 


Per i 130 anni dalla nascita  di  Marcel Duchamp (Blainville-Crevon, 28 luglio 1887 – Neuilly-sur-Seine, 2 ottobre 1968), lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery in occasione della 57° Biennale di Venezia 2017, intende dedicare l’attenzione come evento indipendente e contemporaneo presso il “Pavilion  Lautania  Virtual  Valley”   a Marcel Duchamp e Kurt Schwitters    che riassumono compiutamente il concetto  di   indagine intesa come il luogo privilegiato per rilevare i sogni e le utopie che nella dimensione metafisica e mentale suggeriscono  mondi e immaginari collettivi. Duchamp lavora in gran segreto nell'ultimo ventennio della sua vita. Nel 1968, al momento di lasciare New York per andare a trascorrere l'estate in Europa, il lavoro è ormai ultimato e Marcel prima di morire si preoccupa di organizzare la sua presentazione finale preparando un manuale di istruzioni per il montaggio della costruzione, accludendo fotografie, note e un modellino in scala. L’opera  ancora assai poco conosciuta nasce nel bisogno  di porsi al di là, di definire  e mettere in forma totale una possibile estensione dell’altro, nella  necessità  ulteriore di metabolizzare la  realtà. Un’invenzione giocata a tutto campo su  proiezioni di frammenti e“universi possibili”, tra la libertà della creazione e la globalità intelligente del fare arte. In questa   seconda collettiva internazionale sono presenti 72 opere di altrettanti importanti artisti  che hanno voluto  condividere  tale proposta come artisti di frontiera  a margine  di un  possibile confine e spartiacque al  sistema omologato  dell’arte ufficiale. 

 

Artisti: 

Marcel Duchamp, Francia I Ruggero Maggi, Italia I John M. Bennett, Usa I Luisa Bergamini, Italia I Vittore Baroni, Italia I Fernanda Fedi, Italia I Emilio  Morandi, Italia I Pier Roberto Bassi, Italia I Mauro Molinari, Italia I Rosa Gravino, Argentina I Leonor Arnao, Argentina I Linda Paoli,  Italia I  Lancillotto  Bellini, Italia I Anna Boschi, Italia I Stathis Chrissicopulos, Grecia I Rosalie Gancie,  Usa I Daniele  Virgilio, Italia I Antonio  De Marchi Gherini, Italia I Claudio Grandinetti, Italia I  Carmela Corsitto,  Italia I Alfonso  Caccavale, Italia I Maya Lopez Muro, Italia I Franco Altobelli, Italia I Lucia Spagnuolo,  Italia I Clemente Padin, Uruguay I Renata e Giovanni Strada, Italia I Willemien Visser, Germania I Bruno Cassaglia, Italia I Lamberto Caravita, Italia I C. Mehrl  Bennett, Usa I Borderline Grafix, Usa I Daniel  Daligand,  Francia I Carlo Iacomucci, Italia I Mabi Col, Italia I Guido Capuano, Italia I Francesco Aprile, Italia I Gino Gini, Italia I Pascal Lenoir, Francia  I Adolfina De Stefani, Italia I Carl Baker,  Canada I Virginia Milici, Italia I Oronzo Liuzzi, Italia I Giovanni Bonanno,  Italia I Marcello  Diotallevi,  Italia I Donjon Evans, Usa Maria Josè Silva - MIZE', Portugal Laura Agostini,  Italia I David Drum, Usa I Lilian Pacheco, Brasile I Antonio Sassu, Italia I Jacob de Chirico, Italia I Cesar Reglero Campos, Spagna I Domenico Severino, Italia I Roberto Scala, Italia I Angela Caporaso, Italia I Claudio Romeo, Italia I Cinzia Farina, Italia I Marina  Salmaso, Danimarca I Maribel Martinez, Argentina I Rosanna Veronesi, Italia I Remy  Penard, Francia I Fulgor C. Silvi,  Italia I Mighel  Jimenez, Spagna I Ramona Palmisani, Italia I G. Franco  Brambati, Italia I Rossana Bucci, Italia I Rolando  Zucchini, Italia I Cecilia Bossi, Italia I Maria Teresa Cazzaro, Italia I Mauro Dal Fior, Italia I Joey  Patrickt, Usa  I Josè Luis Alcalde Soberanes, Mexico.

 

BIOGRAFIA DI MARCEL DUCHAMP (1887-1968) Biografia Henri-Robert-Marcel Duchamp nasce il 28 luglio 1887 nei pressi di Blainville, in Francia. Nel 1904 frequenta i corsi di pittura all'Académie Julian fino al 1905. Le sue prime opere sono di stile postimpressionista. Espone per la prima volta nel 1909 al Salon des Indépendants e al Salon d'Automne di Parigi. I suoi dipinti del 1911, in stretto rapporto con il cubismo, tendono tuttavia a rappresentare immagini successive di un corpo in movimento. Nel 1912 dipinge la versione definitiva di Nudo che scende le scale: l'opera viene esposta al Salon de la Section d'Or dello stesso anno e in seguito, nel 1913, all'Armory Show di New York, dove susciterà grande scalpore. Le idee iconoclastiche e radicali di Duchamp precorrono la nascita del movimento Dada, che avverrà a Zurigo nel 1916. Dal 1913, abbandonati la pittura e il disegno tradizionali, si dedica a forme d'arte sperimentali elaborando disegni meccanici, studi e annotazioni che verranno inclusi nella sua grande opera degli anni 1915-23, La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, anche. Nel 1914 realizza i primi “readymade” (oggetti di uso comune, a volte modificati, presentati come opere d'arte) destinati ad avere effetti rivoluzionari per molti pittori e scultori. Nel 1915 Duchamp soggiorna per la prima volta a New York. Dalla metà degli anni '30 collabora con i surrealisti e partecipa alle loro mostre. Si stabilisce in modo definitivo a New York nel 1942 e diviene cittadino statunitense nel 1955. Negli anni '40 è in contatto con i surrealisti emigrati a New York e con essi espone varie volte. Nel 1946 comincia a realizzare Etant donnés, un grande assemblage al quale lavorerà segretamente per i successivi vent'anni. Muore a Neuilly-sur-Seine, nei pressi di Parigi, il 2 ottobre 1968.

 

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18 dicembre 2015 5 18 /12 /dicembre /2015 20:33
 BEN  VAUTIER  ( Napoli 1935).
  1. OTTANTA BEN VAUTIER

Collettiva Internazionale con la partecipazione

di 102 artisti contemporanei

a cura di Giovanni Bonanno

Dal 21 dicembre 2015 al 27 marzo 2016

Inaugurazione: lunedì 21 dicembre 2015, ore 18.00

Salerno Tel/Fax 089 5648159

e-mail: bongiani@alice.it

Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

S’inaugura lunedì 21 dicembre 2015, alle ore 18.00, la mostra collettiva internazionale “Add & Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:OTTANTA BEN VAUTIER che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista francese, in concomitanza con la ricorrenza del suo ottantesimo compleanno, proponendo una importante mostra collettiva con 102 artisti di diversa nazionalità in contemporanea alla retrospettiva del Museum Tinguely di Basilea in Svizzera.

Compleanno di Ben Vautier
Compleanno di Ben Vautier

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0

Via S. Calenda, 105/D - Salerno

  1. OTTANTA BEN VAUTIER

Collettiva Internazionale con la partecipazione

di 102 artisti contemporanei

a cura di Giovanni Bonanno

Dal 21 dicembre 2015 al 27 marzo 2016

Inaugurazione: lunedì 21 dicembre 2015, ore 18.00

Salerno Tel/Fax 089 5648159

e-mail: bongiani@alice.it

Web Gallery: http://www.collezionebongianiartmuseum.it

Orario continuato tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00

S’inaugura lunedì 21 dicembre 2015, alle ore 18.00, la mostra collettiva internazionale “Add & Return” a cura di Giovanni Bonanno dal titolo:OTTANTA BEN VAUTIER che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista francese, in concomitanza con la ricorrenza del suo ottantesimo compleanno, proponendo una importante mostra collettiva con 102 artisti di diversa nazionalità in contemporanea alla retrospettiva del Museum Tinguely di Basilea in Svizzera.

Ben Vautier è nato a Napoli nel 1935, ha trascorso la giovinezza tra Napoli, Francia, Turchia, Egitto, Grecia e Svizzera, per poi approdare definitivamente a Nizza nel 1949. Inizia il suo percorso artistico all'inizio degli anni cinquanta con una serie di lavori astratti, per poi, nei primi anni Sessanta condividere la poetica dadaista di Marcel Duchamp. Alla fine degli anni Cinquanta è in contatto con il gruppo dei Nouveaux Réalistes e con gli artisti dell’École de Nice - César, Arman, Yves Klein. Verso il 62’ conosce Gorge Maciunas e si avvicina al movimento neodadaista Fluxus condividendo la poetica e diventando ben presto un esponente di primo piano di questo interessante movimento artistico. Proprio negli anni 60’, l’artista francese teorizza il concetto "per cambiare l'arte bisogna cambiare l'ego", una riflessione estetica, critica ed autocritica condotta principalmente attraverso i suoi "lavori ed (anche) con i testi teorici, le performances e le conferenze.

Un “enfant terrible” che utilizza e si appropria di tutto quello che trova; da questo momento in poi, Vautier incomincerà a firmare qualsiasi cosa e ben presto approderà ad una sorta di pittura ad acrilico su fondi neri unendo assieme scrittura infantile e disegni fumettistici. Gli anni Novanta sono determinati da una serie di lavori all'insegna della contraddizione e della provocazione sviluppando il concetto di “arte totale” inteso come atto creativo che sconfina volutamente nella vita. Infatti, con le opere scritte l’artista intuisce che la parola è il fulcro della propria ricerca artistica, di un’idea che si fa parola e anche dubbio e riflessione. Brevi frasi con una grafia dal tratto infantile e apparentemente elementare sono essenziali per suscitare nel fruitore una sorta di riflessione, resa ancora più significativa perché immessa nel circuito dell’arte ufficiale; il gesto dell’artista e la sua firma, sono determinanti per rendere importante qualsiasi azione banale e consueta come la scrittura. Una scrittura dal tratto decisamente ingenuo, deprivata dall’eleganza e dalla propria fisicità. Un pensiero “apparentemente privo di limiti che si posiziona sempre sull’azzardo, sul crinale pericoloso del completo azzeramento dei valori”, come giustamente ci suggerisce Georges Braque: «Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra». Di certo, quella di Ben è la poetica infame “dell’attrito e della riflessione” in cui parole, aforismi, scritte, metafore, frasi apparentemente senza senso, ci spingono a dubitare delle nostre certezze che in un attimo possono trasformarsi in cenere.

Artisti presenti:

Ben Vautier, Mirella Bentivoglio, Luc Fierens, Rosa Gravino, Pascal Lenoir, Clemente Padin, Karl - Friedrich Haker, Linda Paoli, Michel Della Vedova, C. Mehrl Bennett, Ruggero Maggi, Fernanda Fedi, Rolando Zucchini, Carla Bertola, Sophia Martinou, Julien Blaine, Stathis Chrissicopulos, Antonio Sassu, Masayuki Koorida, Ever Arts, Jacob de Chirico, G. Galantai, Katerina Nikoltsou, Jurgen O. Olbrich, Serse Luigetti, Giovanni Bonanno, Lancillotto Bellini, Vittore Baroni, Giuseppe Luca Torraco, Gian Paolo Roffi, Mauro Molinari, Reid Wood, Marina Salmaso, Ko de Jonge, Dimitry Babenko, Gino Gini, Nicolò D'Alessandro, Carlo Iacomucci, David Dellafiora, Linda Pelati, Debora Bernardi, M. P. Fanna Roncoroni Lilian Pacheco, Rémy Pénard, Daniel Daligand, Pedro Bericat, Antonio Conte, Miguel Jimenez, Ana Garcia, Daniel De Culla', Lorenzo Lome Menguzzato, Francesco Aprile, Fernando Andolcetti, Antonio Amato, Claudio Parentela, Lucia Spagnuolo, Fulgor C. Silvi, Juan Lopez De Ael, Pier Roberto Bassi, Santini Del Prete, Roberto Formigoni, Giancarlo Pucci, Emilio Morandi, Alfonso Caccavale, Gabriella Gallo, Domenico Ferrara Foria, Guido Capuano, Marta Caccaro, John Held Jr., Michal Bycko, Bruno Cassaglia, Eugenio Giannì, Claudio Grandinetti, Fausto Paci, Angela Caporaso, G. Franco Brambati, Francesco Mandrino, Borderline Grafix, Cecilia Bossi, Claudio Romeo, Rosanna Veronesi, Renata e Giovanni Stradada, Roberto Scala, Waster Paper Co, Mike Dyar - Eat art, Domenico Severino, Maurizio Follin, Horst Tress, Inêz Oludé Da Silva, Maria Josè Silva – Mize, Cesar Reglero, Monica Michelotti, Rossella Ricci, Adriano Bonari, Arturo Fallico, Manuel Ruiz Ruiz, Walter Pennacchi, Massimo Medola, Stiliachus, Antonio Monsinho, Bruno Sayao, Roberto Zito.

OTTANTA BEN VAUTIER”

SPAZIO OPHEN VIRTUAL ART GALLERY 2.0

Via S. Calenda, 105/D - Salerno

21 dicembre 2015 – 27 marzo 2016

Inaugurazione: lunedì 21 dicembre 2015, ore 18.00

Orario: tutti i giorni ore 00.00 - 24.00

e-mail: bongiani@alice.it

Web Gallery 2.0: http://www.collezionebongianiartmuseum.it
Press: bongiani@libero.it

BEN VAUTIER: Les limites de la veritè

«Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra». Georges Braque

Nel 2015, per l’ottantesimo compleanno di Ben Vautier (18 luglio 1935), lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno gli organizza un progetto internazionale a cura di Giovanni Bonanno, con una importante mostra collettiva dal titolo “Ottanta Ben Vautier” presentando 102 artisti contemporanei di diversa nazionalità, mentre il Museum Tinguely di Basilea, quasi contemporaneamente, gli dedica la sua più importante retrospettiva in Svizzera.

Ben Vautier è nato a Napoli nel 1935, ha trascorso la giovinezza tra Napoli, Francia, Turchia, Egitto, Grecia e Svizzera, per poi approdare e stabilirsi definitivamente a Nizza nel 1949. Inizia il suo percorso artistico all'inizio degli anni cinquanta con una serie di lavori astratti per poi, nei primi anni Sessanta condividere la poetica dadaista di Marcel Duchamp. Alla fine degli anni Cinquanta è in contatto con il gruppo dei Nouveaux Réalistes e con gli artisti dell’École de Nice - César, Arman, Yves Klein. Verso il 62’ conosce Gorge Maciunas e si avvicina al movimento neodadaista Fluxus, condividendo la poetica e diventando ben presto un esponente di primo piano di questo interessante movimento artistico. Proprio negli anni 60’ l’artista francese teorizza il concetto "per cambiare l'arte bisogna cambiare l'ego", una riflessione estetica, critica ed autocritica condotta principalmente attraverso i suoi "lavori ed (anche) con i testi teorici, performances conferenze, ecc. Un “enfant terrible” che utilizza e si appropria di tutto quello che trova; da questo momento in poi Ben incomincerà a firmare qualsiasi cosa approdando ben presto ad una sorta di pittura ad acrilico su fondi neri, combinando scrittura infantile e disegni fumettistici.

Negli anni 80, superata l'ondata concettuale, Ben Vautier inventa per la nuova tendenza pittorica il termine "Figuration Libre", introducendo nei suoi lavori la componente figurativa. Gli anni Novanta sono determinati da una serie di lavori all'insegna della contraddizione e della provocazione sviluppando il concetto di “arte totale” inteso come atto creativo che sconfina volutamente nella vita. Infatti, con le opere scritte l’artista intuisce che la parola è il fulcro di un’idea che si fa dubbio e anche riflessione. Brevi frasi con una grafia dal tratto infantile e apparentemente elementare sono essenziali per suscitare nel fruitore una sorta di riflessione, resa ancora più significativa perché immessa nel circuito dell’arte ufficiale; pertanto, il gesto dell’artista e la sua firma, sono determinanti per rendere importante qualsiasi azione consueta come la scrittura.

Una scrittura dal tratto decisamente ingenuo, deprivata dall’eleganza e dalla propria fisicità. Una poetica in cui parole, aforismi, scritte, metafore, ci spingono per un attimo a pensare. In ciò, Ben mette in discussione ogni possibile confine riguardo a cosa s’intende per opera d’arte, perché - secondo lui - non c'è differenza tra ciò che è e non è arte. Tutto è arte e la vita è arte, per cui, tutti possono fare arte. Per l’ultimo esponente dell’Ecole de Nice, tutta la sua intera produzione ruota attorno al non detto, al rebus ancora da decifrare, alla cosa non completamente svelata. Compila concetti in cui manca sempre una parte, un pezzo necessario che il fruitore deve aggiungere per dare un senso e un significato al concetto espresso. Praticamente, è la messa in forma di un flusso diarroico e incessante di parole rese con una semplice grafia su tutto ciò che trova; quasi delle riflessioni personali e dei commenti tra scrittura ed elementi fumettistici. Un pensiero “ apparentemente privo di limiti che si posiziona sempre sull’azzardo, sul crinale provvisorio del completo azzeramento dei valori”, come giustamente ci suggerisce Georges Braque: «Occorre avere sempre due idee, una per distruggere l’altra», non accettando a priori alcuna certezza.

I continui sconfinamenti del linguaggio artistico, le sue improvvisate e spericolate scorribande e provocazioni, I suoi assemblages trasformano e dissacrano spesso gli oggetti comuni in una sorta di horror vacui carico di ironia e di non-sense. Ben, mette in discussione ogni limite, ogni confine, in un gioco spericolato e pericoloso, innescando possibilità nuove alla parola. Frasi come: “crèer c'est douter e douter c'est crèer…”, ("creare è dubbio e dubbio è creare ..."), oppure, "Tout est possible", "tout est ego" arrivando, persino, a rifiutare anche questo suo stesso compleanno, scrivendo: “Je hais les anniversaires”, ci fanno capire che tutto è ribaltamento, “senso del non senso” e anche casualità e improvvisazione. L’oggetto manipolato dall’artista alla fine diventa testimonianza di un pensiero apparentemente privo di confini, perché – secondo Ben - “non esiste limite all’arte, perché non c’è né inizio né fine, né dentro, né fuori, né vuoto, né pieno né tempo, né spazio… il limite dell’arte è l’artista che lo decide..

Ben Vautier ci appare oggi come “l’enfant terrible”, perché come dice Max Ernst: “L'art est un jeu d'enfant », nel gioco sistematico e incessante dell’azzeramento dei valori, di tutto ciò che sembrerebbe essere collocato fuori dalla porta e non può far parte dal mondo dell’arte. Secondo Ben Vautier “il valore” è qualcosa che nasce dalla relazione tra un oggetto e il soggetto che lo esamina. Pertanto, la “creazione di valore” è tutto ciò che ha una relazione con la vita umana. Scoprire il valore vuol significare dare rilievo a cose che non erano mai state notate prima e renderli evidenti secondo l’accadimento della contraddittorietà; la cosa formulata un secondo prima, un attimo dopo viene completamente negata e contraddetta. E’ questo che Ben Vautier ha inteso fare per tanti lunghi anni, coinvolgendoci con la sua visione poetica infame “dell’attrito e della riflessione” in cui parole, aforismi, scritte, metafore e frasi apparentemente senza senso, immesse all’interno del sistema ufficiale dell’arte, ci spingono a riflettere e anche a dubitare delle nostre certezze che in un attimo possono trasformarsi in cenere.

5 dic. 2015 Giovanni Bonanno

Opera di Ben Vautier
Opera di Ben Vautier

Biografia di Ben Vautier

“Non amo le biografie. La biografia è un ego. Il sogno è di essere un artista senza biografia, ma
è quasi impossibile visto che l’arte è sempre ego. La biografia è: io sono
..io…” BEN 1970

Ben Vautier nasce nel 1935 a Napoli da madre occitano-irlandese e padre svizzero-francese e, dopo aver vissuto in diversi paesi, nel 1949 si trasferisce a Nizza. Negli anni ’50 prende corpo il suo lavoro d’artista, legato alla tradizione dell’astrattismo. Ispirato da Yves Klein, Marcel Duchamp e i Nouveaux Rèalistes, Vautier sviluppa un personale stile distintivo con declinazioni Dada. Durante l’ultima metà degli anni ’50, l’artista lavora a composizioni che richiamano le macchine celibatarie di Jean Tinguely. Nei primi anni ’60 entra a far parte del Nouveau-Rèalisme dell’ambiente nizzardo, stabilendo stretti rapporti con Arman e Spoerri. Nel 1962 conosce e inizia a frequentare George Maciunas, fondatore di Fluxus, movimento radicale nell’arte di ispirazione Neo-Dada, di cui condivide filosofia e poetica che si identificano con l’equazione: arte uguale vita. Diviene in breve, tra il 1962 e il 1970, parte attiva del movimento, partecipa ai Fluxus Festivals nel mondo e alle performances pubbliche, sviluppando un ruolo importante nella diffusione delle idee dell’arte radicale. Gli anni Settanta ed il decennio successivo vedono Ben protagonista di innumerevoli mostre personali, molte delle quali in gallerie private, non solo in Francia (Daniel Templon, 1970; 1971; 1973; Beaubourg; Lara Vincy; Duran; La Hune, Parigi, 1983) ma anche in Germania (Denise Rene' Hans Mayer, Dusseldorf, 1970; Rene' Block, Berlino, 1971), Svizzera (Bruno Bischofberger, Zurigo, 1971; Pierre Huber, Ginevra, 1986), Italia (Rinaldo Rotta, 1978, Genova) e - oltre Oceano - New York (Gibson, 1975; Castelli Graphics, 1982). L’ininterrotto successo di Ben dagli anni novanta ad oggi è confermato dalle molteplici esposizioni e retrospettive in spazi pubblici e privati in Francia (Centre Pompidou, 1991; Rive Gauche, 2003, Parigi; Kahn, Strasburgo, 2000; Mamac, Nizza, 2001; Musée de l’Objet, Blois, 2003; Musée d’Art et de Provence, Grasse, 2004; MAC, Lione, 2004; Maison de la culture, Malakoff, 2005; Musée Chagall, Nizza, 2005; Musée de la Céramique, Vallauris, 2006) e all’estero (Gan, Tokyo, 1997; Zabriskie, New York, 1998; Ludwig Museum, Coblenza; National Museum of Contemporary Art, Seoul, 2002; Maison de la culture Malakoff Manif d’art, 2005; Galerie Caja Negra, Madrid; Galerie Marlborough, Monaco, 2006; Galleria Il Ponte, Firenze, 2007; Galerie Guy Pieters, Knokke, Studio d’Arte Fioretti, Bergamo, Galerie Templon, Paris 2009; Associazione Mara Coccia, Roma 2011. E’ del 2010 la prima ampia retrospettiva al Musée d’Art Contemporain, Lyon. Nel 2015, per il suo ottantesimo compleanno, (18 luglio 1935), il Museum Tinguely di Basilea dedica a Ben Vautier la sua più importante retrospettiva in Svizzera, mentre lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery 2.0 di Salerno gli organizza un progetto internazionale a cura di Giovanni Bonanno, con una importante mostra collettiva dal titolo “Ottanta Ben Vautier” presentando 102 artisti contemporanei di diversa nazionalità. Anche la Fondazione Mudima di Milano ha partecipato a questa importante ricorrenza di Ben Vautier ospitando un’installazione dell’artista francese del 1989 dal titolo “N’import quoi est musique”, presentando un pianoforte verticale con una miriade di oggetti assemblati che trasformano e dissacrano lo strumento musicale per eccellenza in una sorta di horror vacui del non-sense.

(Biografia aggiornata da Sandro Bongiani Arte Contemporanea a dicembre del 2015)

Ben Vautier
Ben Vautier

BEN VAUTIER VIDEO:

Ben Vautier, 80 ans., 2015
https://youtu.be/dFVzvlMGcA8 durata 40:14
Ben Vautier, 80 ans. (Versione corta), 2015
https://youtu.be/1PdVcb_zF34 durata 4:53
Ben Vautier a 80 ans. Interview anniversaire de Jean Ferrero, , 2015 https://youtu.be/dHO7d7Zaq6Y durata 11:10
Ben Vautier musée Tinguely, 2015
https://youtu.be/hqY2hm1y5fM durata 1:09
Les Limites de La Vérité - Fondation du Doute – Blois, 2015
https://youtu.be/EKJBmAnUeqE durata 1:26

Altri:

BEN VAUTIER -- GALERIE MARLBOROUGH MONACO, 2013

https://youtu.be/j3cI5KO8wlE durata 20:06

L'artiste Ben expose à la galerie Marlborough, 2013

https://youtu.be/MOhAqFS2krE durata 3:15

à la maison de Ben, 2013

https://youtu.be/RNctReOmNt8 durata 13:43

Rencontre avec Artist Ben Vautier, 2012

https://youtu.be/zAwEU8v6ajg durata 6:53

BEN VAUTIER at Vicky David Gallery - New York City, 2012

https://youtu.be/gj7HD_VKOsk durata

Les entretiens de Mirabelle - "Recontre avec BEN", 2012

https://youtu.be/BHk-_lwtGGY durata 13:47

Rencontre avec Artist Ben Vautier, 2012

https://youtu.be/zAwEU8v6ajg durata 6:54

Quand Ben fait son cinéma.mp4, 2012

https://youtu.be/VmYE2cYpiAI durata 43:05

Ben Vautier Galleria Mara Coccia Roma, 2011

https://youtu.be/0qxmhAocyo0 durata 2:28

Ben Vautier & Latex au M.A.C. de Lyon, 2010

https://youtu.be/evXdIM_3d1g durata 9:43

Ben Vautier-Galerie Obadia-Bruxelles.mp4, 2010

https://youtu.be/9Y9xLy58wZM durata 10:00

Ben Vautier - Some Ideas For Fluxus, 2010

https://youtu.be/4y3rukK7BQM durata 1:26

Ben Vautier a Lione, 2010

https://youtu.be/-NN1FhqLxFo durata 5:10

Artnet.fr : La première fois de Ben Vautier, 2009

https://youtu.be/AoNSJTadT2M durata 3:58

Ben Vautier, 2009

https://youtu.be/Kl2DtaKdEoI durata 6:46

ben vautier blois, 2008

https://youtu.be/IuUXFRW_A_4 durata 1,36

decptacon le tigre, 2008

https://youtu.be/YTfJFDo38dc durata 3:04

Ben Vautier - J'aime rire, 2008

https://youtu.be/av2D1CjBjJU durata 8:26

Le Bizart Baz'art de Ben, 2008

https://youtu.be/ZDSJxeHmFGs durata 2:28

Ben Sur Ben (extracts), 2007

https://youtu.be/tB4ueaZBVuo durata: 8:20

Nice: Ben Vautier, 2007

https://youtu.be/9pb_ZG64k5M durata 3:34

La Rue Ketanou - Ben Vautier, 2007

https://youtu.be/BAhXoPtLaDA durata 2:29

Ben sur Ben (extracts), Part 2, 2007

https://youtu.be/vgCi9KeB9QQ durata 9:54

Fluxus : Performance de Ben, Musée Benaki Athènes, 2007

https://youtu.be/TG-kaCEIpaU durata 4:33

BEN Vautier au lit à l'hôtel la Louisiane, 2007

https://youtu.be/V-7sMhsKlnA durata 0:33

Benjamin Vautier (Ben), 2001

https://youtu.be/rM4SD-tJdQ8 durata 8:31

The Limits of Art by Ben Vautier, 1993

https://youtu.be/p3zKKXDPt6Y durata 9:56

The Limits of Art lecture by Ben Vautier (full version), Budapest, 1993

https://youtu.be/SN9P9xNL-4M durata 1:26:40

Artpool's Guest: Ben Vautier (2/2),1993

https://youtu.be/2HJbw1hHfEA durata 9:18

Ben Vautier - I Will be Back in Ten Minutes, 1963

https://youtu.be/QaT5_Zu1kvA durata 11:29

Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER
Ben Vautier,  OTTANTA BEN VAUTIER

Ben Vautier, OTTANTA BEN VAUTIER

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4 agosto 2014 1 04 /08 /agosto /2014 10:07

~~Il battitore libero raggiunge Salerno Settantatré artisti rendono omaggio a Guglielmo Achille Cavellini nel centenario dalla nascita. L’iniziativa, virtuale, è firmata dalla Ophen Virtual Art Gallery di Salerno. Probabilmente, Guglielmo Achille Cavellini ne avrebbe gioito. Non tanto per l’enorme richiamo presente in piazza della Vittoria della sua Brescia, esplicito riferimento all’autostoricizzazione che ipotizzò, decenni fa, pensando al secolo dalla propria nascita. Ora che il centenario è giunto (per la precisione, scoccherà l’11 settembre), le iniziative per celebrarlo sono diverse. E fra queste spicca la “Virtual underground”, grazie alla salernitana Ophen virtual art gallery ed a Giovanni Bonanno. Si tratta di un allestimento web sempre raggiungibile (ma la medesima struttura ne sta preparando un secondo). Propone -con il supporto dello stesso Archivio Cavellini, gestito dalla famiglia- settantatré opere di altrettanti autori internazionali che hanno voluto ricordare Gac, come si faceva chiamare, rielaborandone il lavoro. Ed occhieggiando, fra l’altro, alla filatelia ed al sistema postale, due elementi caratteristici del protagonista. Protagonista che -spiegano gli organizzatori- “è stato osteggiato come «un ricco eccentrico in vena di esibizionismo», non compreso perché ritenuto soltanto un importante collezionista d’arte contemporanea e di conseguenza collocato dalla critica ufficiale nel completo isolamento”. A partire dal 1970, egli aveva tentato di scardinare il sistema e di far sentire la propria voce attuando appropriate “interferenze”, “proponendo la sua presenza come autentico momento creativo”. L’arte, in tal modo, “diveniva liberazione, apertura delle frontiere culturali”. Condividendo ed abbracciando più campi di ricerca trasversali ed alternativi alle proposte riconosciute, dalla pittura alla poesia visiva, dall’arte di comportamento alla body art, “si collocava autonomamente ai margini di un sistema, in una zona franca, in una periferia di confine praticabile, smantellando in un solo colpo una prassi tradizionale che preferiva la produzione ripetitiva dell’artista ben identificabile al completo servizio del mercato”. Oggi “appare un personaggio geniale e poliedrico”. Ha vissuto l’arte contemporanea dal secondo dopoguerra fino al 1990, quando morì, “come battitore libero”.

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